venerdì 20 settembre 2013

MADRE MIA
di
RUSSO ANGELINA


Chi sei tu?
Ch’io mai conobbi,
Eppur tanto amai e amo;
Ch’io con tanto desìo ti cercai,
Nei tanti volti e sorrisi delle donne;
Chi sei tu?
Che non mi appari nemmeno nei sogni,
Perche’ del tuo volto non ho memoria.
Mi hanno detto soltanto
Che sei stata una madre, una moglie felice,
E che poi, all’improvviso, come un papavero fragile,
In mezzo alle bionde spighe di grano,
In un giorno piovoso di Giugno,
Una falce ti ha strappata alla terra.
Madre mia, oggi la tua assenza e’ un’essenza di donna
Che sento nei campi dove ondeggiano al vento di Giugno
Mille papaveri rossi.
E’ un’essenza che muta il muto dolore in canti d’amore.


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